venerdì 23 maggio 2008

Scusaci Giovanni

Il 23 maggio del 1992 venne ucciso Giovanni Falcone.
Celebre la sua frase "Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l'essenza della dignità umana".
E' per questo che "ti chiedo scusa" Giovanni, a nome mio e di tutti gli italiani onesti che hanno ancora una dignità.
Ti scrivo per comunicarti una triste notizia: la tua battaglia e il tuo sacrificio non sono serviti...ma se un "paradiso" esiste tu queste cose già le sai e le vedi meglio di tutti noi ogni giorno.
Dopo la tua morte la mafia è finalmente riuscita a scendere in campo, nel '94 ha deciso di fare un passo avanti rispetto a qualche anno prima e così l'uomo che tu stesso stavi indagando per reati di associazione mafiosa è arrivato nelle stanze dei bottoni.
Quest'uomo, tu lo sai, è Silvio Berlusconi e a 16 anni dalla tua morte ha preso sempre più potere, ha mangiato (con la complicità delle sinistre) il paese, riciclato fondi neri, creato leggi ad personam e...tieniti forte...ha dichiarato Mangano un EROE.
Scusaci Giovanni, non ti meritavamo e tu non meritavi una fine del genere.
Scusaci Giovanni se abbiamo perso la battaglia e probabilmente la guerra.
Scusaci Giovanni se ora Napolitano ti nomina invocando una continuazione della tua lotta pur essendo a suo modo complice dell'era berlusconiana.
Scusaci Giovanni se nessuno ha ancora arrestato Berlusconi e quest'ultimo ha anche il coraggio di fare dichiarazioni su di te.
Ho vergogna per la fine che ha fatto questo fottuto paese dopo la tua morte e quella di tanti altri che come te si sono opposti al "Sistema".
I morti ammazzati continuano, crescono, proseguono senza sosta e non fanno neanche più notizia.
I pochi che combattono sono sotto scorta o vengono presi per pazzi, offesi, ripudiati, smentiti.
Pensa, caro Giovanni, che qualcuno voterà in negativo questo mio post e dimostrerà di aver abbassato la testa oltre che di aver ceduto alle bugie ufficiali senza mai ragionare con la propria mente.
Pensa, caro Giovanni, che nonostante tutto c'è chi ancora vuole lottare, costi quel che costi ed è per quei pochi che ho scritto queste righe oltre che per "onorarti" nel mio piccolo.
Burnin' Babylon!

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