«Il Csm - dice il magistrato - nel passato, se pur in casi simbolici ed isolati, è intervenuto su magistrati iscritti alla P2. Però non entrava con il bisturi nel sistema. Il Csm dovrebbe vigilare per evitare che si cada nuovamente in quello che è successo nel 1982, quando addirittura una corrente della magistratura, all'epoca magistratura indipendente, risultò avere finanziamenti da parte della loggia P2».
«Insieme ai miei più stretti collaboratori, attraverso la ricostruzione dei finanziamenti pubblici in Calabria, avevamo scoperto, in modo esattamente preciso, quella che con gergo giornalistico si potrebbe anche definire la nuova P2» dice De Magistris, intervistato da "Exit", il programma di La7 che andrà in onda mercoledì sera. De Magistris si riferisce alla «gestione del denaro pubblico e di alcuni pezzi delle istituzioni attraverso il tramite dei poteri occulti. Questo è il cuore del problema e non voglio dire altro. Perché fatti, nomi, documenti, li ho consegnati.».
Nelle sue indagini, l'ex pm spiega di aver utilizzato «strumenti investigativi che hanno dato molto fastidio agli indagati di questi procedimenti. Che si tratta in particolare degli accertamenti bancari, accertamenti patrimoniali. Traffico dei flussi telematici e delle tracce, degli incroci telefonici, le sommarie informazioni testimoniali, l'esame dei documenti. Le indagini tradizionali». Sul destino delle sue indagini, De Magistris dice: «La mia testimonianza, i miei documenti, il mio sapere doveroso l'ho consegnato all'Autorità giudiziaria di Salerno. Prendo atto che sono stati fermati i magistrati che stavano conducendo questa indagine».
Fonte
ilmessaggero.it
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